Quando si progetta o si modifica un impianto elettrico a corrente continua si deve prestare attenzione all’utilizzo della corretta sezione dei cavi, altrimenti si può incorrere a malfunzionamenti, eccessivi consumi di corrente nonché pericolosi surriscaldamenti che potrebbero portare ad incendi a bordo della barca.
Prima d’iniziare con la teoria, un piccolo consiglio: uno strumento che non può mancare a bordo della propria barca a vela è un multimetro per misurare la tensione della batteria, controllare i circuiti elettrici e risolvere eventuali problemi in modo rapido ed efficiente. Oggi giorno hanno prezzi molto abbordabili e offrono diverse funzionalità, come il KAIWEETS HT118E Multimetro Digitale Professionale che misura con precisione la tensione, la corrente, la resistenza, i diodi, la capacità e molto pure la temperatura.
Ed ora iniziamo con le nozioni di base, dove la legge di Ohm descrive la relazione lineare tra le tre grandezze fondamentali: tensione (Volt), intensità di corrente (Ampere) e resistenza (Ohm).
Questa legge è rappresentata dall’equazione: U = I*R, dove U è la tensione, I la corrente e R la resistenza.
Letta in un modo diverso, la legge di Ohm ci dice che, fissata una certa intensità di corrente I, un conduttore produce una caduta di tensione che è direttamente proporzionale alla sua resistenza R.
In pratica: maggiore sarà la resistenza del conduttore, maggiore sarà la caduta tensione provocata da una determinata corrente che scorre in esso. Viceversa, minore sarà la resistenza del conduttore, minore sarà la caduta di tensione.
Se ne deduce quindi che si dovrà ridurre al minimo la resistenza del conduttore, nel nostra caso del cavo.
È da tenere presente che la resistenza elettrica di un cavo aumenta con la l’aumentare della lunghezza dello stesso, mentre diminuisce nell’aumentare la sua sezione.
La resistenza del cavo è data dalla seguente formula: R = K*L/S
R è la resistenza specifica del conduttore, nel nostra caso i cavi di rame, è di 0,02 Ohm per metro.
L è la lunghezza del cavo in metri.
S è la sua sezione espressa in millimetri quadrati (mm2)
Per fare un esempio pratico, utilizzando questa formula scopriamo che un cavo di rame lungo 10 metri e di sezione 1 mm2, avrà una resistenza di 0,2 Ohm (0,02 * 10 / 1 = 0,2 Ohm).
Come si calcola la caduta di tensione ?
Supponiamo che questi 10 metri di cavo di rame lo utilizziamo per portare la corrente dalla nostra batteria al compressore del frigorifero. Ricordarsi che la lunghezza del cavo comprende l’andata e il ritorno, ovvero dal polo positivo della batteria al compressore e ritorno verso il polo negativo della batteria.
Dobbiamo ora calcolare la corrente consumata dal compressore del frigorifero: mettiamo che questo consuma 90W ed è alimentato a 12V, nel cavo scorrerebbe una corrente di 7.5 A (90W /12V = 7.5A)
Conoscendo la corrente (7.5 A) e la resistenza del cavo (0,2 Ohm), possiamo calcolare la caduta di tensione sul cavo applicando la formula vista in precedenza.
U = I * R = 7.5A * 0,2 Ohm = 1,5 V
Ammettiamo di alimentare il compressore del nostro frigorifero con una batteria completamente carica a 12,8V, tolta la caduta di tensione di 1,5V presente sul cavo, sull’utenza avremo una tensione di soli 11,3V. Il compressore con molta probabilità andrà in protezione per preservare la batteria e verrà disattivato.
Le soluzioni per risolvere questo effetto indesiderato sono due: diminuire la lunghezza del cavo oppure aumentarne la sua sezione.
La prima soluzione non sarà probabilmente possibile perché ogni utenza avrà un suo posto preciso dove dovrà essere montata, ma possiamo lavorare sull’aumento della sezione del cavo.
Ecco la formula che ci permette di calcolare la sezione di un cavo, conoscendo la lunghezza, la corrente che lo percorre e fissando una caduta di tensione desiderata.
S = 0,02 * I * L / V
S è la sezione del cavo in mm2
I è la corrente in Ampere che lo attraversa (normalmente calcolata tramite la potenza dell’utenza diviso la tensione della batteria I = W / V)
L è la lunghezza del cavo in metri (andata e ritorno)
V è la caduta di tensione desiderata (non superare i 0,5V)
Attenzione: maggiore sarà la resistenza del cavo, maggiore sarà la caduta di tensione sul cavo nonché vi sarà un surriscaldamento dello stesso. È risaputo inoltre che la resistenza specifica del conduttore aumenta all’aumentare della sua temperatura, entrando quindi in una reazione a catena: la resistenza aumenta maggiormente facendo salire la temperatura, via via fino ad arrivare ad un pericoloso surriscaldamento che potrebbe portare ad un incendio.
Una nota in presenza di linee di diverso voltaggio: se a bordo sono presenti tensioni di 12 – 24V in continua e 220V monofase è importante che esse siano poste in apposite canalizzazioni o tubazioni di materiale antifiamma, separando le tre linee. I materiali delle canalizzazioni non devono generare fumi tossici e fiamme in caso di incendio. L’importante è che queste canalizzazioni garantiscano la separazione delle tre linee di tensione, oltre alla facile individuazione delle medesime, ai fini di una corretta e veloce manutenzione successiva ed in presenza di guasti che negli anni durante l’esercizio potrebbero crearsi.
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4 commenti
Nella parte di calcolare la corrente dalla formula di potenza, perché hai considerato il volt = 12 V? Come avrà questo valore con la resistenza del conduttore che diminuisce il volt?
I 12 V utilizzati nel calcolo è la tensione di funzionamento “ideale” dell’apparecchio riportata dal produttore.
come faccio a calcolare la caduta di tensione???? e la resistenza di linea non viene considerata ???
su di un libro ho trovato una formula che invece della caduta di tensione usa la resistenza di linea … s = q x l \ RL ….. perke ?????? nel calcolo ???
Ciao Nello, riprendi l’articolo e leggilo bene, c’è spiegato tutto bene.
La resistenza è considerata.
Grazie per seguirmi