Una settimana di ferie da consumare entro la fine dell’anno, il desiderio di un amico di fare un pò di vela d’altura e una barca ferma e ormeggiata a Menton: perché non fare il giro della Corsica in barca a vela?
Invio un pò di messaggi e in breve tempo la barca è al completo: l’equipaggio sarà composto da Aron, Max, Charlie, Cesare e il sottoscritto. Il programma, scritto così su due righe sembra semplice: partenza da Menton, traversata, giro della Corsica e ritorno, percorrendo all’incirca 430 miglia nautiche in una settimana.
Come raggiungere la Corsica
Raggiungere la Corsica non è proprio una passeggiata: se le condizioni meteo non dovessero essere buone, queste condizionerebbero il programma e le tappe della settimana. Si, perché nonostante che la Corsica si trovi a sole 100 miglia dalla Costa Azzurra, vale a dire una giornata di navigazione, ci sono alcuni aspetti importanti da tenere conto. È infatti indispensabile verificare bene la meteo al largo quando si vuole fare questa traversata perché il passaggio dal continente alla Corsica non è possibile quando minaccia forte vento da Est oppure ci si trova all’inizio del periodo del Maestrale. È invece possibile intraprendere il passaggio verso la fine del Maestrale o con il bel tempo. Per il ritorno, ovvero la traversata dalla Corsica al continente, è invece impossibile durante tutta la durata del Maestrale, mentre con vento da Est si deve prestare attenzione che non giri da Nord.
È inoltre da tenere presente che normalmente, per fare il giro dell’isola in barca a vela e godersi i luoghi, occorrono quasi due settimane. Se si dispone invece di poco tempo, è da privilegiare la costa Ovest. Ma noi cercheremo di fare tutto il giro in 7 giorni…
Si parte per il giro della Corsica in barca a vela
Sabato 29 ottobre 2016, dopo aver fatto cambusa e un’istruzione sulla sicurezza, intorno alle 13.00 lasciamo il porto di Menton. Le previsioni meteo per i prossimi 3 giorni annunciano vento e onda provenienti da Est, per cui scenderemo sulla costa Ovest della Corsica. Il pomeriggio trascorre senza vento e procediamo a motore fin verso le 19.30, quando giunge un bel vento sui 8-10 nodi al traverso e issiamo il gennaker.
Le condizioni ci permettono di veleggiare fin verso le 23.00, poi dobbiamo accendere nuovamente il motore. La notte trascorre tranquilla fin verso le 5.00 di mattina, quando viene lanciato un May Day: una nave da crociera ha perso un passeggero in mare, in una zona dove eravamo passati alcune ore prima. Inizialmente si parla di una giovane donna di 27 anni, poi alla fine si rileva essere una donna di 74 anni. Il May Day è stato trasmesso tutto il giorno di domenica e non è mai stato annullato. All’entrata del golfo di Ajaccio intravvediamo 4 balene e i tonni che saltano fuori dall’acqua, ma purtroppo non riusciamo a pescare nulla.
Arriviamo nel porto di Tino Rossi intorno alle 14.45 di domenica, ma nessuno risponde. Proviamo allora nel porto Charles Ornano, ma anche qui non risponde nessuno, ne alla radio, ne al telefono. Ritorniamo quindi al porto Tino Rossi, visto che li c’erano diversi posti barca vuoti. Riprovo a chiamare con il telefono e dopo diversi tentativi risponde una persona, la quale mi dice di ormeggiare al pontile A oppure C e all’indomani di passare in capitaneria. Ormeggiamo e andiamo da “Mathilde” (un bar vicino alla capitaneria) a berci una Pietra, la birra corsa. Mathilde è molto gentile e ci fornisce il codice per accedere ai bagni e alle doccie del porto. Ritornati in barca, Charlie ci delizierà con coniglio e patate al forno per cena. Direi proprio che i primi due giorni sono trascorsi molto bene e il gruppo è affiatato !
Ajaccio è una piccola città di poco più di 65’000 abitanti e pertanto non offre tante attrazioni storiche, ma quelle presenti hanno costituito grande importanza per la storia della Corsica e della Francia intera. Si pensi per esempio al fatto che ad Ajaccio, il 15 agosto 1769 nacque Napoleone Buonaparte.
Tra le attrazioni turistiche di Ajaccio vi sono alcuni musei, la casa di Napoleone, la cattedrale e soprattutto la sua natura con il litorale costiero ricco di spiagge di sabbia dorata, un mare cristallino e pulito, le isole Sanguinarie, passando poi alla campagna e i boschi delle aree interne, fino ad arrivare alle cime più alte dei monti centrali.
Tappa Menton – Ajaccio: 135 NM
Lunedi 31 ottobre 2016, alle 7.00 vado a vedere se c’è qualcuno in capitaneria, ma come immaginavo aprono solo alle 8.00. Noi dobbiamo partire, visto che abbiamo circa 50 miglia nautiche da percorrere e vorrei arrivare a Bonifacio ancora con la luce.
Charlie è in cucina già di buon ora e per colazione toglie dal forno una treccia con le calendine per festeggiare il compleanno di Aron.
La giornata procede un pò a motore e un po a vela. Arrivati alle Bocche di Bonifacio il vento rinforza e possiamo finalmente veleggiare bene per le ultime miglia, in una cornice naturale d’eccezione, con Bonifacio e la sua scogliera sullo sfondo.
È la terza volta che arrivo a Bonifacio dal mare, ma percorrere la profonda insenatura che porta al marina la trovo molto suggestiva.
Anche qui il porto è deserto e ci indicano di ormeggiare nel pontile “J”, quello più vicino alla capitaneria e ai ristoranti. Sono le 16.00 e l’impiegato del porto m’informa che la segretaria sarebbe tornata solo mercoledi, per cui mi avrebbero mandato via e-mail le indicazioni per fare un bonifico. I bagni e le doccie saranno chiuse nel giro di 15 minuti, visto che lui finisce di lavorare e non può lasciarli aperti. Visto il costo di 50 Euro fuori stagione, potrebbero investire un pò per installare una serratura a codice e offrire così un servizio migliore.
Torno in barca e invito l’equipaggio ad andare a visitare la città alta e la scogliera, ma nessuno si muove, probabilmente stanno tutti bene in barca.
Bonifacio è situata all’estremo sud della Corsica e si estende su una superficie di 173 Km2. Le guide spesso parlano delle mura e le scogliere come caratteristica principale di questa città monumentale, ma Bonifacio merita una maggiore attenzione, dedicando almeno due o tre giorni per visitarla con calma.
La città vive principalmente di turismo e d’estate diventa particolarmente vivace, grazie al porto e alla grande varietà di locali e ristoranti. La parte senza dubbio più bella da visitare a Bonifacio è il suo centro storico, suddiviso tra Città Alta e Città Vecchia e caratterizzato da numerose viuzze e stradine, incantevoli piazze e chiese. Dal porto si può percorrere la strada che porta all’antica città-fortezza del centro storico passando da Porta Genova. Dall’alto è possibile ammirare la città bassa e il suo porto in indimenticabili scorci.
La citta vecchia conserva atmosfere d’epoca medievale e dalla scogliera è possibile ammirare l’intero panorama della costa, fino alla Sardegna che dista solo otto chilometri.
Questa foto fu scatta a luglio 2012, quando il porto era molto trafficato.
Altro luogo molto suggestivo da vedere è il “porto dei pescatori”, situato all’interno di una grotta scavata nella roccia. C’è poi la Scalinata di Re d’Aragona composta da quasi duecento gradini scavati tra le rocce e a picco sul mare, chiamata così perché una leggenda narra che fu costruita in un’unica notte dai soldati del Re d’Aragona Alfonso quando nel 1420 tentarono di conquistare la città. In realtà la scala fu costruita dai monaci francescani per l’approvvigionamento dell’acqua.Nei dintorni di Bonifacio vi sono inoltre 25 spiaggie molto belle da visitare, come pure alcuni bellissimi tesori naturali tra cui il piccolo arcipelago di Lavezzi, composto da isolotti di rara bellezza e meravigliosi fondali.
Tappa Ajaccio – Bonifacio: 47 NM
Martedi 1 novembre 2016, nella tarda mattinata dovrebbe arrivare il vento. Ci prepariamo e alle 7.00 lasciamo Bonifacio in direzione delle isole di Lavezzi. Usciti dalle Bocche di Bonifacio ci dirigiamo verso nord, direzione Solenzara. Verso le 8.15 arriva un pò di vento che ci permette di avanzare a vela per circa un’ora, poi dobbiamo nuovamente riaccendere il motore. Il vento ritorna a mezzogiorno e ci porterà fino a Solenzara, dove entreremo nel porto alle 17.00.
Il porto di Solenzara è piccolo e i posti barca sono praticamente occupati da residenti. Alla radio e al telefono non risponde nessuno, oggi è festa e siamo fuori stagione. Lentamente, visto che il portolano riporta una profondità di 2 metri, ci avviciniamo al pontile di benvenuto per ormeggiare dietro ad un’altro francese anche lui in transito.
Il luogo non offre niente, anche perché è tutto chiuso. Ritorniamo in barca, dove il nostro cuoco è già all’opera e sta preparando il tiramisu improvvisato con i “Galletti” del Mulino Bianco: Charlie è un fenomeno in cucina !
Tappa Bonifacio – Solenzara: 50 NM
Mercoledi 2 novembre 2016, oggi facciamo un salto all’isola d’Elba, giusto per aggiungere un pò di miglia al nostro giro. Mi permetto di fare questa deviazione in quanto le previsioni meteo di venerdi sono buone per la traversata e il rientro a Menton. Ieri Charlie aveva preparato due arrosti di agnello come secondo piatto per la cena, ma non siamo riusciti a mangiarli in quanto eravamo già sazi. Verso le 11.00, mentre proseguiamo a motore, dalla cucina spuntano dei piatti con dei panini appena sfornati e farciti di arrosto, insalata e salsa rosa…
Alle 13.30 finalmente ci sono le condizioni per andare a vela: issiamo il jennaker e spegniamo il motore, finalmente il silenzio. Puntiamo sulla sinistra dell’isola di Pianosa e man mano che ci avviciniamo il vento gira da SE a E, riducendo sempre più l’angolo rispetto al vento e obbligandoci ad un certo momento a mettere il genoa per procedere di bolina. La veleggiata continua fino ad arrivare alle 17.30 nella rada di Fetovaia, dove passeremo la notte. Charlie ci stupisce nuovamente: per l’aperitivo prepara i maki sushi con lo sgombro pescato fresco durante il giorno. Ci sta viziando…
Tappa Solenzara – Fetovaia (Elba): 63 NM
Giovedi 3 novembre 2016, durante la notte abbiamo “ballato” un pò in quanto le onde entravano in baia da SE invece di arrivare da ovest come da previsioni. Oggi la partenza è posticipata di un’ora, visto che abbiamo solo 35 miglia per arrivare a Macinaggio. Verso le 9.00 il vento rinforza e ci permette di issare randa e genoa. Dopo un paio d’ore il vento gira e tiriamo fuori il gennaker.
La navigazione procede tranquilla, senza particolari sorprese. Prima di arrivare a Macinaggio chiamo la capitaneria via telefono per vedere se c’è posto e se posso entrare. La risposta è affermativa e mi indicano di andare fino in fondo al porto e prendere un posto barca libero sulla sinistra, vicino agli uffici. Alle 14.00 entriamo in porto, ma i posti indicati sono occupati da barche di residenti che hanno preso due posti barca ciascuno, utilizzando due trappe. Proviamo allora ad ormeggiare la barca nei posti precedenti, ma recuperando la trappa ci accorgiamo che sono dei posti per barche da 8-10 metri. In questo porto non c’è traffico e penso che non arriverà nessuno di transito per la notte, per cui decidiamo di metterci all’inglese.
Prima che chiudono la capitaneria, vado a regolare il posto barca per la notte e informarmi per fare la doccia. La tipa della capitaneria, presumibilmente una segretaria con poche conoscenze tecniche del porto, spiegandole che c’eravamo messi all’inglese e oltretutto che non c’era corrente nelle colonnine, ci ha invitato a spostarci in un altro molo centrale, vicino all’ufficio del turismo. Già che eravamo a metà strada, continuiamo a percorrere il porto a piedi per andare a vedere i posti barca indicati. Ma, una volta arrivati al pontile indicato, ci accorgiamo che vi sono unicamente barche a motore da 4-6 metri. A questo punto la barca rimane dov’è e ci arrangieremo senza corrente.
Già che siamo vicino ai commerci, ne approffittiamo per fare una piccola spesa nella rifornitissima bottega del paese e per bere un paio di birre al bar vicino al porto. Il paesino è molto bello e penso che durante l’estate dev’essere bello animato.
Ritorniamo in barca e ci concediamo un pò di relax: c’è chi fa una pennicchella e chi invece non resiste e taglia giù qualche fetta di salame appena acquistato, continuando l’aperitivo iniziato prima al bar.
Arriva l’ora di cena e Charlie ci ha preparato un bel piatto di pasta ai ceci. Dopo cena faccio un controllo della meteo: è prevista pioggia per venerdi sera con aumento del vento e delle onde durante la notte. Pensavo di partire venerdi mattina molto presto da Macinaggio per arrivare verso mezzanotte a Menton, ma a questo punto mi conviene rivedere il programma. Insomma, non abbiamo preso una goccia d’acqua per tutta la settimana, mica potremo prenderla durante le ultime 3-4 ore del viaggio, no ?
Sono le 20.00 e c’è chi propone di partire adesso, ma a me passa per la testa un’altra idea: andiamo tutti a dormire (tanto abbiamo preso il ritmo di andare a dormire presto) e a mezzanotte partiamo belli freschi, cosi facciamo solo 5-6 ore di navigazione notturna e dovremmo arrivare a Menton verso le 18.00, evitando di prendere l’acqua e il maltempo in generale. Proposta accettata, si va a dormire…
Tappa Fetovaia (Elba) – Macinaggio: 35 NM
Venerdi 4 novembre 2016, sono le 00.40 e partiamo per la traversata. Dobbiamo arrivare a Menton entro le 18.00 di venerdi, perché poi per qualche giorno non si passa più. Fuori c’è un metro di onda e si avanza a motore. Stanotte, rispetto alla prima traversata, è molto umido e freddo.
La navigazione procede tranquilla fino alle 11.00 quando via radio arriva un PAN PAN di una barca alla deriva con 5 persone a bordo. Si trova in Costa Azzurra, ben lontani da noi. Intorno alle 11.40 riusciamo finalmente ad andare a vela per circa 4 ore, poi dobbiamo riaccendere il motore. A metà pomeriggio il cielo inizia a coprirsi da ovest e la temperatura crolla improvvisamente, ma per fortuna non piove. Alle 17.30 giungiamo al termine del nostro giro della Corsica arrivando a Menton. Dopo un paio d’ore inizia a piovere, aumentando d’intensità sul tardi e andando avanti tutta la notte. Come sono contento di aver preso la decisione di partire a mezzanotte…
Tappa Macinaggio – Menton: 102 NM