I giubbotti di salvataggio autogonfiabili sono affidabili, pratici e comodi da utilizzare, ma per mantenerli efficienti si devono trattare bene e revisionare periodicamente. Andiamo a vedere come fare la manutenzione del giubbotto autogonfiabile.
I tipi di giubbotti di salvataggio autogonfiabili
Ne esistono sostanzialmente di due tipi e si differenziano dal sistema di attivazione automatico. Possono essere di tipo idrostatico che si attivano con la pressione dell’acqua (normalmente non più di 30 cm di profondità), oppure quelli con la pastiglia di sale o di carta compressa, la quale a contatto con l’acqua si scioglie e fa da detonatore per la bomboletta. Quelli di tipo idrostatico hanno il vantaggio di non “scattare” neanche in caso di secchiellate d’acqua, ma costano di più.
La conservazione
La manutenzione del giubbotto inizia già nel momento in cui viene utilizzato e come viene conservato. Stiamo parlando di un prodotto composto da plastica, tessuti cuciti tra loro e attivatori al sale o di carta compressa. Si capisce subito che l’oggetto può, con il tempo, degradarsi per via del sole (calore e raggi UV) o dell’umidità. Ecco quindi alcune semplici ma importanti regole per una buona manutenzione del giubbotto autogonfiabile:
- Quando non è utilizzato (e non è necessario averlo a portata di mano), evitare di lasciarlo al sole. Ho visto persone dimenticare il loro giubbotto sotto lo sprayhood per giornate intere, con il sole che entra dai “vetri” e lo colpisce direttamente. Il calore e i raggi UV portano ad un inesorabile deterioramento delle cuciture, dei tessuti e delle parti plastiche come per esempio il cappuccio antispruzzo.
- Evitare di bagnarlo inutilmente e se lo si deve fare asciugare riporlo in un luogo ventilato e all’ombra.
Manutenzione del giubbotto autogonfiabile
In questo articolo utilizzerò come esempio un giubbotto autogonfiabile con l’attivazione a pastiglia, ovvero quello più comunemente utilizzato. Le operazioni di manutenzione del giubbotto sono simili anche per i modelli idrostatici, pur con le dovute differenze nei kit di riarmo.
In un giubbotto gonfiabile abbiamo le seguenti parti sostituibili
- Bombola CO2 monouso
- Cartuccia con pastiglia di sale/carta oppure valvola idrostatica, entrambi monouso
- Luce lampeggiante automatica
- Cappuccio antispruzzo
Ogni 6 mesi è consigliabile fare una revisione completa per una manutenzione del giubbotto efficace e accurata. Innanzitutto, operando sulle cerniere e sul velcro, si apre il giubbotto e si estrae la bomboletta di CO2 e la cartuccia, cosi da evitare attivazioni involontarie.
Verificare la data riportata sulla cartuccia e sulla bomboletta, nel caso provvedere alla loro sostituzione con il kit di riarmo apposito. Da notare che la cartuccia riporta la data di scadenza, mentre la bomboletta di CO2 riporta la data di fabbricazione. I produttori dicono che la bomboletta non ha scadenza, ma personalmente la cambio quando rilevo ruggine, una diminuzione del peso indicato (significa che ha perso gas) o dopo 5 anni dalla sua fabbricazione.
Utilizzando una di quelle pompette a cupola da campeggio, gonfiare la camera d’aria. Assolutamente non è da fare con la bocca, perché con il fiato entrerebbe anche la saliva che si depositerebbe al suo interno, con il rischio di rovinare la camera d’aria e le sue parti in plastica.
Una volta gonfiato, per una corretta manutenzione del giubbotto, lasciarlo riposare per almeno 24 ore in un luogo ombreggiato e a temperatura costante.
Passato questo tempo verificare che non si sia sgonfiato. Se il suo volume è diminuito, questo potrebbe esser causato da una perdita o dal cambiamento di temperatura. A questo punto, durante la manutenzione del giubbotto, è essenziale verificare eventuali perdite applicando del sapone liquido (non aggressivo!) sulla camera d’aria. In caso di dubbio sostiture la camera d’aria (se possibile) o l’intero giubbotto.
Altri controlli fondamentali nella manutenzione del giubbotto autogonfiabile:
- Le cuciture devono essere tutte integre e non devono presentare scuciture
- Il cappuccio antispruzzo non dev’essere rovinato dal calore (plastica secca o rotta)
- Verificare il fischietto
- La luce di sicurezza dev’essere funzionante, lo si può verificare con l’apposito tasto di test
Se le cuciture presentano problemi è consigliato sostituire il giubbotto. Il cappuccio e la luce sono invece articoli che si possono ordinare e sostituire.
Conclusa la manutenzione del giubbotto, si può procedere con lo sgonfiaggio e la corretta piegatura della camera d’aria. Nei Spinlock si può utilizzare il tappo per sgonfiare la camera d’aria.
È importante piegarla bene in modo tale che si possa aprire con facilità.
Inserire la cartuccia e la bomboletta assicurandosi che si veda l’indicatore verde, il quale indica che sono state avvitate in modo corretto.
Come detto sopra, se sono scadute sono da sostituire.
Ultimo passaggio della manutenzione del giubbotto: chiuderlo lasciando visibili gli indicatori di sicurezza della cartuccia e della bomboletta. Questi indicatori sono sempre da tenere sotto controllo, perché con lo spostamento del giubbotto la cartuccia e la bomboletta potrebbero svitarsi e nel caso di bisogno non si attiverebbero correttamente.
Sono sempre disponibile per consigliare l’acquisto del giubbotto autogonfiabile più idoneo e per fornire i kit di riarmo (fornitura solo in Svizzera). Contattami senza esitare.
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