Qual’è il modo migliore per avvicinare lo sport della vela? La risposta si trova in questo piccolo manuale filosofico scritto da un giornalista, noto anche come appassionato di vela di lungo corso. “Piccola filosofia di un grande amore: la vela”, un libro frutto dell’esperienza e che diventa una lezione di vita. Perché andare in barca non è solo un modo per tuffarsi nella natura, ma soprattutto per conoscere se stessi, i propri orizzonti, i propri limiti. L’andare per mare sottende una filosofia del viaggio tutta particolare: è scomodo, faticoso, può essere rischioso. Ma restituisce il senso dell’avventura in modo antico e sempre moderno, dove il tempo scorre con la stessa lentezza che in passato.
Parere personale: leggendo la descrizione del libro fa subito pensare che l’abbinamento giornalista-appassionato di vela ci possa offrire un libro interessante da leggere. Purtroppo, fin dalle prime pagine mi accorgo che il testo non è scorrevole: è un susseguirsi di frasi banali, assolutamente prive di ricchezza nei contenuti, frasi che portano immediatamente alla noia totale, tanto da dover interrompere più volte la lettura di questo libro. Inoltre il libro racconta per lo più eventi negativi ed incidenti sul mare, ripetendo più volte quanto scritto nelle pagine precedenti. Sicuramente è un libro che può mettere in ansia una persona che si sta preparando per fare la sua prima esperienza in barca. L’intenzione dell’autore di trasmettere i motivi del suo amore per la vela, a mio parere, non ha funzionato. Sconsiglio vivamente questo libro.
Autore: Piero Ottone
Editore: Longanesi
Data di Pubblicazione: 1 giugno 2001 ( 4 edizione)
Genere: VelaNarrativa, barche, barche a vela,
Pagine: 142
ISBN-13: 9788830419179