Parto per fare una crociera in barca a vela in Costa Azzurra e mi ritrovo a fare il turista a Lisbona, ecco come ti giro in pochi attimi il programma delle vacanze.
È poco più di 5 mesi che non vado piu a vela e mi manca terribilmente. Inoltre l’anno scorso una buona parte delle mie vacanze le ho passate fermo in un cantiere a Southampton perché la barca con la quale dovevo partecipare ad un trasferimento di 1000 miglia nautiche in Atlantico non era pronta per navigare. Ho quindi voglia di tornare a macinare miglia, magari da solo per farmi un po’ le ossa. Ad inizio febbraio mi trovo con la possibilità di prendere un pò di congedo: casca a pennello, decido di andare in Costa Azzurra a navigare con Falanà, il Salona 41 che normalmente utilizzo per le uscite in mare.
Il primo fine settimana sono in compagnia di un amico e due ragazzi. La meteo è buona, ci permette di veleggiare e andare a dormire in rada alle isole Lerins. Durante la navigazione mi accorgo però che la vela ha uno strappo che tende ad allargarsi quando la vela è sollecitata dal vento. Al largo del Cap d’Antibes, ormai prossimi alla nostra meta, il vento rinforza e ammainiamo quindi le vele per non peggiorare lo strappo.
Sulle montagne ha appena nevicato, l’aria che arriva in mare è fredda, la temperatura si aggira sui 7-8 gradi. Neanche a gennaio, quando ero stato a Mentone per un fine settimana, era così tanto freddo.
Per la notte accendiamo il riscaldamento, ma questo smette di funzionare intorno alle 2 di notte, lasciandoci al freddo. Alla mattina verifico l’errore segnalato: seppur non critico, il livello delle batterie è troppo basso per avviare e tenere acceso il riscaldamento, per cui il sistema si ferma automaticamente. Provo quindi ad accendere il motore per una mezz’oretta per ricaricare le batterie ed effettivamente dopo si avvia. È un problema se qualcuno desidera navigare in questo periodo, perché dopo una giornata di navigazione al freddo non si vede l’ora di potersi riposare e riscaldarsi per bene durante la notte, senza doversi svegliare durante la notte per far girare il motore per ricaricare le batterie. Se non cambia la meteo, la vedo dura fare due settimane in barca, anche perché la mia idea sarebbe quella di stare in rada.
La domenica torniamo a Mentone a motore, visto che non c’è vento e comunque abbiamo la randa strappata. In serata gli altri sbarcano e tornano a casa, a me non resta che fare il punto della situazione:
- ho la randa strappata e se la utilizzo peggiorerò la situazione. A Mentone c’è solo un velaio e purtroppo si fa attendere settimane per le riparazioni. Dovrei disarmare e piegare la randa per poi percorrere la Liguria (o la Costa Azzurra) alla ricerca di un velaio che me la possa riparare in tempi brevi, ma sicuramente non sarà sul momento. Sinceramente sono in vacanza e non ho voglia di sbattermi nel fare lavori per la barca, so già che farei la fine dell’anno scorso a Southampton.
- la meteo non è delle migliori. Lunedi danno 25-30 nodi di vento, non sono sicuramente le condizioni ideali per iniziare la mia uscita in solitaria. Nei giorni seguenti è poi prevista acqua e temperature basse. Anche se dovessi sacrificare la prima settimana in attesa della riparazione della randa, per la seconda settimana le previsioni a medio-lungo termine prevedono ancora acqua e freddo.
Mi chiedo chi me lo fa fare sinceramente: sono pur sempre delle vacanze di breve durata e non voglio sprecarle, devo dunque cercare un’alternativa, il famoso piano B. Mi fermo ancora qualche giorno in barca a Mentone, così da elaborare e pianificare il prosequio delle vacanze.
Dopo aver vagliato più destinazioni, alla fine decido di andare a Lisbona, che guarda caso è soprannominata la città dei navigatori.
Il viaggio per Lisbona
Giovedi mattina lascio Mentone e torno a casa, cambio della valigia, sbrigo qualche faccenda e sabato prendo l’aereo per Lisbona.
Atterrato a Lisbona, la prima cosa che faccio è quella di andare al negozio di Vodafone all’uscita dell’aeroporto e acquisto la Prepaid Data SIM card che ha una durata di 15 giorni, costa 15 Euro e ha ben 30 GB di traffico dati ! Il ragazzo del negozio mi’installa e attiva la scheda e in un attimo sono collegato ad Internet.
Esco dall’aeroporto, ci sono tutti i taxi che attendono i viaggiatori in arrivo. Le guide dicono di fare attenzione e di stabilire prima il prezzo, il quale dovrebbe aggirarsi tra i 15 e i 20 Euro per andare in centro città. Perché star li a discutere ? Prendo il telefonino, apro Uber ed inserisco la posizione dell’appartamento, mi avvisa che la corsa costerà tra i 6-9 Euro e m’invita di confermare e farmi trovare nei posteggi delle partenze degli aerei (per evitare discussioni con i tassisti che sono li ad aspettare i turisti in arrivo). Dopo pochi attimi arriva José e in 15 minuti mi ritrovo sotto l’appartamento.
Ad attendermi c’è Diana che si occupa della consegna dell’appartamento. L’appartamento riservato tramite Airbnb è molto bello, accogliente e pulito.
Ha pure un posteggio privato e si trova in posizione centrale di Lisbona. Vicino ci sono alcuni supermercati come la catena Pingo Doce, c’è la fermata della metropolitana, un ufficio di noleggio auto AVIS e la partenza del famoso tram nr. 28.
Diana mi spiega le cose principali, poi mi sistemo ed esco a cercare un ristorante per mangiare. Giro come un satellite, passando da Baixa, la zona bassa della città che porta giù al fiume Tago e di seguito svolto verso destra in direzione della stazione Cais de Sodré: non so esattamente dove sto andando e non ho la piû pallida idea se ci sono delle cose interessanti da questa parte, anche perché non ho avuto tempo per studiarmi la città.
Finisco al ristorante C.O.W – Beef & Cocktails Santos: m’ispira, è bello pieno di gente e normalmente è necessario riservare, un posto comunque salta fuori. Stasera una bella picanha con un vino rosso me la merito proprio. Personalmente mi sono trovato bene, la carne e i contorni erano molto buoni, ma la coppia di fianco ha ricevuto prima di me la carne con una cottura diversa da quella richiesta e l’hanno rifiutata. Quando io avevo ormai finito di mangiare ed stavo pagando, loro iniziavano a mangiare. Erano già le 23.15.
Tra viaggio e la camminata sono abbastanza stanco, mi dirigo verso casa, seguendo Google Maps impostato su tragitto per pedoni. Mi fa morire: prende la strada più corta, ma mi fa salire e percorrere una parte del Bairro Alto, il quartiere alto in collina. Il quartiere è molto animato a quest’ora. A mezzanotte e mezza arrivo a casa, posso finalmente pensare di riposarmi un pò.
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